Una poesia di Marco Di Mico che, con ogni probabilità, farà molto rumore. Bella e cattiva esprime il malessere di molti che in questi anni di crisi stanno soffrendo fra l’indifferenza della politica e delle istituzioni, offesi e oltraggiati oltre che dalle proprie difficoltà dallo spettacolo di una classe politica corrotta, egoista e meschina oltre ogni immaginazione.
Un invito agli uomini di potere a non esasperare gli esasperati, non affamare gli affamati, non opprimere gli oppressi.
I morti che vivono scontenti
nelle misere case da contribuenti
che sono cittadini esemplari
e si impiccano ai lampadari
che lavorano dignitosi
e fanno una vita da merdosi
che credono nella politica, nella condivisione
e che sperano nella pensione,
risorgeranno col membro di fuori
per squartare i senatori
gli industriali, i banchieri, i parlamentari
perché pensano solo a fare affari;
violenteranno le loro figlie
bruceranno intere famiglie
gli diranno che è anticostituzionale, violento, brutto
ma loro risponderanno con un rutto
e non crederanno più al telegiornale e alle altre parole
perché dovranno salvare la loro prole.
In quel giorno torneranno giustizia e pace,
e verrà il mondo che ci piace.
Marco Di Mico
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