Racconto notiziario. Al volontariato dico NO

AAA-cercasi-volontariCome redazione di dovevailpaese continuiamo il nostro esperimento di informare attraverso il racconto. Siamo, infatti, convinti che le storie raggiungano più facilmente il nostro cervello e il nostro cuore.
A questo proposito pubblichiamo la lettera di un genitore che è stanco delle inefficienze della Pubblica amministrazione e che ritiene sbagliato il volontariato.

 

“Buongiorno,

sono un papà alle prese con la richiesta della scuola di utilizzare noi genitori per pulire, verniciare e manutenere le classi. Dopo un primo periodo in cui ho aderito con slancio, mi ritrovo ad avere dei ripensamenti. Vi scrivo perché mi sento un po’ in colpa per questo mio cambiamento, però mi sono convinto che il volontariato sia profondamente ingiusto e che esercitarlo sia una sorta di complicità con chi ha portato l’Italia a questo livello di inefficienza e degrado. È mai possibile che non ci sia nulla gestito dal Pubblico che funzioni?

Tanto per fare un esempio di come funziona la scuola (almeno quella dove va mia figlia):
Mia figlia ha tre maestre. Italiano, Matematica, Religione. La settimana scorsa sono mancate tutte e tre, e pare che le assenze proseguano anche questa settimana.
I bambini escono da scuola affamati, perché la mensa fornisce pasti insufficienti e di scarsa qualità. Noi paghiamo 80 euro al mese, tutti i mesi, anche quando non si va a scuola perché malati o perché ci sono le vacanze di Natale e di Pasqua.
Le gite culturali sono scarse perché le maestre non se la sentono di portare 23 bambini in giro.
Vorrei precisare che io vivo a Roma, in un quartiere molto centrale e che queste situazioni sono diffuse su tutto il territorio. Infatti un mio amico di Milano riscontra gli stessi problemi.

Finché noi utenti non ci faremo rispettare, finché accetteremo le inefficienze, gli sprechi e i furti con rassegnazione, non otterremo mai servizi in linea con le tasse che siamo obbligati a pagare. Non dobbiamo prestarci al loro gioco. Non dobbiamo renderci disponibili, come volontari, a sopperire alle deficienze della pubblica amministrazione. Dobbiamo pretendere servizi che funzionino, luoghi sicuri e alti livelli di professionalità. È troppo facile far funzionare la macchina pubblica grazie al lavoro non retribuito dei volontari. Perché non bastano le tasse che paghiamo? Dove vanno i nostri soldi? La pressione fiscale italiana è tra le più alte del mondo, perché i servizi che riceviamo non lo sono.
Inoltre c’è, a mio avviso, un problema di eguaglianza tra cittadini. Avete mai visto politici che puliscono le aule di Montecitorio o di palazzo Madama?
Se non lo fanno loro che sono i responsabili del degrado italiano perché dobbiamo farlo noi che siamo le vittime?
Per finire vorrei anche porre l’accento sul fatto che il volontariato, se fatto nei settori sbagliati, può togliere lavoro. Un conto è andare in ospedale a tenere compagnia a chi è solo e un altro è andarvi per fare il lavoro dei medici. Lo stesso ragionamento deve valere per tutti gli altri settori. I volontari devono svolgere solo le attività che non sono concorrenti al lavoro retribuito.
Vi ringrazio per l’attenzione e mi scuso per lo sfogo.”

 

MARCO DI MICO "LA VICENDA DI UN LAVORATORE BASTARDO"

MARCO DI MICO
“LA VICENDA DI UN LAVORATORE BASTARDO”

versione cartacea
http://www.inmondadori.it/vicenda-lavoratore-bastardo-Marco-Di-Mico/eai978886693036/

versione elettronica
http://www.bookrepublic.it/book/9788866935247-la-vicenda-di-un-lavoratore-bastardo/